Progetto Draghetto la barca senza barriere

Gli apassionati di mare che vogliono avere il meglio da una barca e che gli possa permettere di affrontare le molteplici problematiche possono disporre in futuro grazie a questo progetto ideato da Marco Busdraghi un mezzo affidabile polivalente e senza barriere.

PROGETTO CATAMARANO MULTIRUOLO WALK ALL OVER

Considerazioni di carattere generale.

Nel panorama della cantieristica nautica per mezzi di piccole medie dimensioni, da ca 4 a 12 metri, ancora oggi, sia in fase di progettazione che di realizzazione appare evidente la filosofia di protezione dalla paura atavica che l’uomo ha dell’acqua. Questo porta a creare imbarcazioni che ne limitano l’uso realmente pratico di accesso all’acqua e relativo rientro a bordo. Vedi poca e difficoltosa accessibilità da poppa motore/i che fanno da barriera e piccole scalette poco pratiche e per chi non è particolarmente abile è praticamente impossibile l’accesso da parte di disabili. Prevale filosoficamente quindi la barriera tra uomo e acqua. Questo aveva senso una volta poiché gli uomini compresi marinai e naviganti erano poco avvezzi al nuoto, e gli scafi in caso di imbarco di acqua affondavano immediatamente. Ancora oggi nonostante la grande diffusione delle pratiche acquatiche le tecnologie e le regolamentazioni di sicurezza i mezzi nautici nella grande maggioranza sono costruiti con concetti tali che rendono le barche spesso poco pratiche e non offrono godibilità di accesso all’acqua. Quindi alte barriere e necessità  quasi sempre di pontili e ormeggi adeguati. Inoltre praticamente tutti i piccoli mezzi nautici non consentono un agevole accesso a terra se non appunto si abbia la disponibilità di pontili o approdi specifici. Ultimamente comunque  molte imbarcazioni vengono costruite, per lo più nella zona poppiera, con architetture che rendono facilmente accessibile l’accesso all’acqua. Tuttavia le tecnologie progettuali attuali e la disponibilità di innumerevoli nuovi materiali permettono lo sviluppo e la costruzione di modelli di imbarcazione innovativi e inusuali ma che consentono un utilizzo totale del mezzo nautico in molteplici situazioni e per svariati utilizzi.

IL'imbarcazione multiruolo senza barriere

Il nostro interesse è quello di realizzare una imbarcazione multi uso e senza barriere. Con “senza barriere” si intende una barca che permetta lo sbarco/imbarco e trasporto di persone, di piccoli mezzi e merci, di materiale e attrezzature, tutto ad un piano rialzato rispetto alla superficie dell’acqua di ca 20/30 cm, in un ideale modello per navigazione fluviale lacunare, e altezze anche maggiori per il modello ideale per navigazione marina e con mare formato, quindi senza nessun ingombro per gavoni, sporgenze e qualunque altro intralcio per tutto lo spazio calpestabile se non per la consolle di guida. Ingombri dati da gavoni, panche, sedili e quanto altro possa essere necessario per allestimenti diversi devono e possono essere inseriti nel caso siano richiesti per particolari necessità, modularmene ed in modo sempre amovibile. Anche la consolle di guida deve essere mobile con possibilità di essere facilmente spostata, a seconda delle esigenze, lateralmente, destra o sinistra, e/o a prua al centro o a poppa.  Il nostro intendimento primario è quello di un utilizzo per uso lavoro e scuola di immersione ma anche per escursioni di tutti i generi per chiunque ed in particolare adattabile per il trasporto di disabili in carrozzella. Quindi utilizzabile anche per lo sci nautico, il traino di paracadute ascensionale, trasporto moto, quad, moto d’acqua, per sport d’avventura etc., ed inoltre per servizi di pronto soccorso, antincendio, pattugliamento costiero, protezione civile etc.. Ideale nel nostro caso specifico è proprio la possibilità di imbarcare un carrello porta attrezzature subacquee che permetta l’imbarco dalla spiaggia, senza fatica e con praticità di bombole e piombi zavorra ed in seguito garantire una buona comodità per l’ingresso in acqua e la relativa risalita. Questo sistema permetterebbe ovviamente molteplici altri utilizzi, quali la raccolta di rifiuti spiaggiati in zone poco o completamente inaccessibili da terra, salvataggio e riporto al largo di piccoli cetacei e tartarughe spiaggiati,

Peculiarità importantissima quindi deve essere la necessità di avere la parte anteriore e posteriore aperta, quella anteriore deve permettere il montaggio di un portellone con guarnizione stagna ribaltabile a mano o con sistemi idraulici, e nella parte posteriore può essere applicata una piccola barriera di sicurezza mobile o ribaltabile così da integrarsi od essere essa stessa una spiaggetta pedana calpestabile così da permettere l’entrata uscita dall’acqua per attività balneari di immersione subacquea o di lavoro.

In pratica un piccolo mezzo da sbarco con caratteristiche diportistiche e professionali insieme, di concezione semplice e con linee moderne. Il mezzo deve assicurare efficienza operativa in tutte le condizioni possibili, deve essere stabile, veloce, possibilmente garantire ridotti consumi ed in grado di navigare con mare formato anche a pieno carico, essenziale il bassissimo pescaggio per permettere lo sbarco/imbarco in spiagge e coste con basso fondale.

L’ideale da me preso in considerazione è un modello di catamarano che fonda insieme il modello del gommone, ma con realizzazione completamente in composito. Alcuni semplici accorgimenti lo renderebbero completamente inaffondabile anche in caso di urti con scogli o altre imbarcazioni e relative rotture o falle. Questo sistema garantirebbe una inaffondabilità ed una maggiore stabilità laterale e, fattore molto importante, la possibilità di essere certificato per il trasporto di un maggiore numero di persone.

Le propulsioni applicabili sono le stesse che tradizionalmente si montano sui mezzi normalmente in produzione quindi: mono/bimotore fuoribordo, mono/bimotore entrobordo con linea d’asse e/o idrogetto, mono/bimotore  entro/fuoribordo con piedi poppieri. In un modello completamente ecocompatibile o ibrido possono essere applicati motori elettrici alimentati da batterie di nuova concezione, le quali possono essere ricaricate durante l’ormeggio ed eventualmente anche da pannelli solari posti su tettoia per buona parte di grandezza dello scafo, sistema che garantirebbe inoltre protezione da sole e/o pioggia, nonché eventuale sistema eolico con trasmissione diretta, o indiretta attraverso sistemi di accumulo di energia prodotta dalle turbine eoliche, sugli assi.  Gli spazi dei piani di calpestio interno devono essere i più ampi possibile ed i tubolari laterali sovrapposti o inglobati negli scafi devono essere a sezione rettangolare con piano di calpestio superiore, per permettere il passaggio comodo poppa/prua/poppa di persone per le varie operazioni di ormeggio e la eventuale seduta a panche dei passeggeri, nonché il posizionamento, all’interno degli spazi ottenuti, dei serbatoi carburante, batterie, ricovero di cime, ancore, attrezzature, dotazioni etc. attraverso varie aperture chiuse con sportelli stagni sui piani ottenuti, ed infine l’inserimento dei motori nel caso di modelli entrobordo. 

Tali spazi tra l’altro permetterebbero innumerevoli differenti allestimenti per usi quali antincendio operazioni di pattugliamento etc. permettendo l’alloggio di telecamere subacquee filoguidate, scorte di viveri, motopompe, compressori aria bassa e alta pressione etc., il  tutto senza minimamente ingombrare il piano di calpestio centrale, che può ospitare sempre personale, profughi, infortunati, piccoli mezzi etc. etc.